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Gioco e salute: quando da divertimento diventa il nemico

5 Maggio 2023

Per gioco si intende un’attività volontaria e intrinsecamente motivata, svolta a scopo ricreativo. Nella lingua italiana la parola gioco viene anche impiegata in modo più specifico in attività ricreative di tipo competitivo e caratterizzate da obiettivi e regole rigorosamente definite. Come nel caso di giochi di società o giochi da tavolo.

Il gioco, quindi, rappresenta, da un punto di vista psicologico e sociologico, un importante strumento che contribuisce allo sviluppo della personalità di ogni bambino e favorisce momenti di incontro e socializzazione. Il gioco entra in ogni persona in modo spontaneo e naturale. E rimane a contatto con ognuno di noi per tutto il corso della vita.

Anzi, anche da adulti, non dovremmo mai perdere la capacità di giocare. Crescendo, però, anche il modo di giocare si trasforma e può capitare che alcune persone giochino per piacere in maniera occasionale rischiando anche somme di denaro, seppur limitate.

Il gioco che fa stare male

Può succedere, però, che il gioco si possa trasformare in qualcosa che non ci fa stare bene; può accadere che il giocare assuma degli aspetti patologici e che si sviluppi un vero e proprio disturbo. Si può arrivare a un punto in cui il gioco non diverte più, anzi, diventa la fonte di ogni malessere e disperazione. Diventa il nemico da combattere.

Quando ciò accade, si insinua nella nostra vita una forma di gioco che non è più mirata al divertimento, ma solo alla vincita e al recupero delle perdite. Una forma di gioco che porta a un isolamento sempre più serrato. Esiste solo il mondo del gioco, spesso un mondo fatto dei suoni, dei colori e degli odori delle sale slot. Altre volte un mondo vissuto dietro uno schermo.

Durante la pandemia si è assistito a un incremento di giocatori online. I dati ci riportano che con il lockdown l’isolamento sociale, la chiusura di scuole e luoghi di lavoro, i problemi di soldi, tasse, affitti, la noia, l’ansia, lo stress, la paura del contagio, la maggiore disponibilità di tempo libero, hanno aumentato il rischio delle dipendenze comportamentali.

Nel 2020 sono aumentati navigazione e ricerca su internet, tempo dedicato ai videogiochi, uso dei social media, pornografia online, gioco d’azzardo online. In Italia il 19,7% di chi gioca online ha aumentato l’attività, così come è cresciuto il gambling nei giovani. A fronte, però, di un incremento dei giochi online, si è assistito a una diminuzione delle richieste di aiuto. Si dice che ciascun giocatore problematico influisca negativamente su altre 5-10 persone intorno a lui.

Foto: Peter-Lomas / Pixabay