educazione sessuale nelle scuole

Educazione sessuale nelle scuole: è il momento

17 Gennaio 2022

Il 2022 è ormai iniziato, nuovi propositi vengono espressi dagli avventori dei bar dietro spesse mascherine, discorsi sempre inframezzati da scontri verbali sul Covid-19. Tuttavia, una frase in particolare attira la mia attenzione, mentre lotto con un cornetto alla crema troppo farcito.

A pronunciarla, un tenero quindicenne dalla peluria rada. L’imberbe, a un certo punto, esclama, citando fedelmente le sue parole: “Quella è proprio una piromane, te lo dico io! Salta da un letto all’altro, ha sempre il cristeride acceso”. La prima immagine mentale che mi faccio è quella di una donna dall’età ignota che salta sui letti armata di torcia, intenta a incendiare quanti più materassi possibili. Ma cosa fosse questo cristeride non era dato di saperlo: forse il mezzo incendiario stesso, visto che era sempre acceso.

Il pargolo, poi, mi dà modo di capire meglio la situazione, arrivando a stabilire che la signora o signorina in questione era per lui una ninfomane dal clitoride agitato. Non ho potuto fare a meno di intromettermi, facendogli notare che i suoi termini fossero quanto meno fantasiosi.

Educazione sessuale nelle scuole: una necessità

La conversazione passa quindi alla questione dell’educazione sessuale nelle scuole, una specie di leggenda metropolitana equiparabile al mostro di Loch Ness. I ragazzi mi snocciolano una serie infinita di domande, alcune davvero improponibili. Racconti di gravidanze temute, malattie veneree come souvenir da gita scolastica e altre storie dell’orrore alla Mary Shelley.

Comprendo pienamente che la scuola italiana abbia molto a cui pensare, spesso mancano i fondi anche per la carta igienica, ma dedicare un’ora a settimana a queste tematiche potrebbe aiutare questi giovanotti tanto a orientarsi in un periodo tanto cruciale e formativo, quanto a non commettere errori che possano compromettere il loro status sanitario.

Vi saluto con un augurio per il 2022: quello di avere adolescenti consapevoli e ben informati.

Foto: The People Speak! / Flickr / Licenza CC