io non sono gay

“Io non sono gay”, il reality della vergogna

13 Giugno 2022

L’omosessualità è disgustosa, l’omofobia è una cosa naturale“. “Trovare un gay in Russia è come trovare un McDonald’s funzionante: ce ne sono pochissimi e nessuno li conosce“. “I gay andrebbero sterilizzati o messi nei canili“.

Se queste frasi vi hanno infastidito, sappiate che sono farina del sacco di un deputato russo. Il suo nome è Vitaly Milonov, autore delle leggi anti-propaganda LGBT del governo Putin e ora leader del reality show più discusso del decennio: Io non sono gay. Si intitola esattamente così.

Per chi non ne sapesse nulla, vi faccio una sintesi di questo “capolavoro” televisivo.  Otto uomini vengono rinchiusi in una villa. Uno di loro è gay, ma deve nascondere la sua vera natura millantando una proverbiale etero-virilità tra spogliarelliste, massaggi sensuali, video di uomini che si spalmano la crema e giochi che farebbero arrossire gli autori di Colpo Grosso. Ogni puntata prevede un’eliminazione su nomination. La frase di rito, di fronte alla mancata individuazione del malvagio omosessuale celato, è agghiacciante come tutto il resto: “Oggi avete ucciso un povero innocente!

Se fosse un programma televisivo girato negli Stati Uniti, per quanto volgare, non farebbe paura. Peccato che sia realizzato in un paese dove gli omosessuali sono vittime di reali persecuzioni. E utilizzare un mezzo potente come la tv pubblica russa potrebbe esacerbare una situazione già difficile. Quello che viene da chiedersi è se domani il reality possa diventare Io non sono musulmano, Io non sono ebreo, Io non sono una donna in carriera.

Foto tratta da Gloo.it