lets museo letteratura trieste

LETS: nasce a Trieste il Museo della Letteratura

2 Gennaio 2024

Apre nella primavera 2024 LETS – Letteratura Trieste, il nuovo Museo della Letteratura ideato e promosso dall’amministrazione comunale del capoluogo del Friuli-Venezia Giulia.

L’obiettivo è creare un “luogo di incontro, di progettazione e di realizzazione delle attività della città letteraria”. Uno spazio in cui conoscere meglio molte iconiche voci letterarie del Novecento, italiane e internazionali, che si sono incrociate a Trieste: da Italo Svevo a James Joyce e Umberto Saba.

Il museo è allestito al piano terra di Palazzo Biserini, nella centrale Piazza Hortis. In questo posto, da vent’anni sorge la statua di Italo Svevo. LETS – Letteratura Trieste vuol essere la “casa” di tante anime culturali e linguistiche riunite nel nome della letteratura. Un luogo nel quale sia possibile incontrare la storia della città nelle parole dei suoi scrittori e imparare a conoscerla in tutta la sua complessità e ricchezza.

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LETS: un museo e luogo d’incontro

Nel museo è inclusa la Libreria suddivisa in 19 moduli tematici con 7 postazioni girevoli interattive. Con una dotazione di 1012 libri a disposizione del pubblico, consente apprezzare e approfondire tanti aspetti di questo ricco e variegato mondo letterario. E di conoscerne i protagonisti di ieri e di oggi: Claudio Magris, Boris Pahor, Mauro Covacich, Susanna Tamaro; Pier Antonio Quarantotti Gambino, Fulvio Tomizza, Giorgio Pressburger, Paolo Rumiz; Pino Roveredo, Anita Pittoni, Carolus Cergoly, Bobi Bazlen; Virgilio Giotti, Pietro Spirito, Giorgio Voghera.

In prossimità della Libreria si accede al Cinematografo delle Storie. Uno spazio che racconta Trieste e la letteratura attraverso il cinema. Esso interpreta in questo modo l’interesse che la città suscita in molti registi che la scelgono come set, ma anche di libri che si sono trasformati in film.

Tante le suggestioni legate a Trieste. Una città declinata in letteratura nei suoi aspetti più celebrati (la cultura mitteleuropea, la città dei caffè e del Carso, della frontiera e della diplomazie) e in quelli complessi e talvolta sofferti. Tra le altre proposte, nell’area dedicata a Svevo c’è una postazione “freudiana” con divanetto nero di prammatica, la colonna sonora che si leva sulle note della Ciaccona di Bach, e uno schermo per “proiettare” le visioni interiori cui hanno dato voce, insieme al grande autore, i tanti epigoni delle generazioni successive.

Foto fornite da Ufficio Stampa Volpe & Sain