Abbiamo bisogno, a volte, di qualcuno che ci dimostri che è tutto vero. Che nessun traguardo è impossibile. Che non sono solo fantasie o sceneggiature da film e che, anzi, la nostra storia un film ci può diventare. E quella di Jamie Vardy, il noto attaccante del Leicester City, potrebbe diventare davvero un prossimo titolo cinematografico.
Vardy, nato nel 1987, è un ragazzo qualunque di Sheffield che viene scartato dalle giovanili del Wednesday, la sua squadra del cuore. E allora, visto che la voglia di studiare non è tanta, trova un lavoro da operaio in una fabbrica di tutori ortopedici. Cartellini da timbrare, turni in cui sgobbare: la vita vera, insomma. E il calcio? Uno svago della domenica. Come migliaia di coetanei, Jamie si diverte giocando in squadrette dilettantistiche senza pretese e tirando tardi nei locali. Diventare un calciatore di alto livello non figura più nella sua agenda.
C’è una cosa, però, che Vardy non smette mai di fare: segnare. Gol su gol nelle categorie inferiori, ma inferiori davvero: i tornei dei pub, oppure campionati, per fare un paragone, simili alla Promozione italiana. Un continuo crescendo di reti che gli permette di passare di squadra in squadra, fino alla grande occasione: il contratto con il Leicester, a 25 anni, quando ormai nessuno, forse neppure lui stesso, avrebbe più scommesso su un futuro tra i professionisti.
Altri tre anni e Vardy diventa la favola nella favola: con i suoi gol trascina la squadra di Claudio Ranieri al titolo di campione d’Inghilterra nel 2016. Un gruppo di sconosciuti aveva vinto la Premier League.
Jamie Vardy e la gioia del gol
L’aspetto che stupisce di più è proprio il fatto che Vardy, fino a pochi anni prima, era uno dei tanti nel vero senso della parola. Un anonimo dilettante che forse mai si sarebbe aspettato di mollare il posto fisso in fabbrica per vivere di calcio. Un giovane inglese di provincia, che tra l’altro conduceva una vita privata movimentata, piena di errori e leggerezze, fino al momento in cui si accorge dell’importanza di ciò che gli sta succedendo e della necessità di mettere la testa a posto.
Vardy supera ogni difficoltà in campo e fuori e diventa l’idolo dei tifosi, gente che fino a poco tempo prima non aveva idea di chi fosse. Un esempio di come, senza smettere mai di lottare e mantenendo sempre la fiducia in se stessi, si possa arrivare da qualche parte, anche quando sembra improbabile. Dal nulla, out of nowhere, al top del calcio: c’è materiale per Hollywood.
In quella fantastica cavalcata del Leicester 2015-16, ogni gol di Jamie Vardy colpisce dritto nel cuore i tifosi. Soprattutto per le sue esultanze: pure, genuine, profonde espressioni di gioia. Le corse a braccia aperte verso gli spalti in festa, le scivolate sulle ginocchia come gli attaccanti di una volta, il gol vissuto come ricompensa sudata fino all’ultimo. E arrivata perché ci si è creduto più di tutti.
Foto tratta da Sottoporta.it