Hélène Delanoë

L’artista francese Hélène Delanoë in mostra a Lecce


data: dal 30 aprile al 13 maggio 2022

luogo: Fondazione Palmieri (Vico dei Sotterranei), Lecce

orario: lunedì-sabato 11.00-13.00 - 17.30-21.00 / domenica e altri orari su appuntamento

L’artista francese Hélène Delanoë espone a Lecce in una mostra antologica dal titolo Un viaggio alchemico in tre atti, promossa da Primo Piano LivinGallery.

L’esposizione, visitabile dal 30 aprile al 13 maggio 2022, è allestita presso la Fondazione Palmieri ed è a cura di Dores Sacquegna, con il patrocinio del Comune di Lecce.

In un evocativo dialogo con l’architettura rinascimentale dell’edificio, le opere di Hélène Delanoë – artista, antropologa e psicanalista che vive e lavora tra Lione e Parigi e ha vissuto molti anni in Africa – sono suddivise in tre momenti di indagine. Essi sono: Materia vulcanica, Il viaggio e lo stereotipo dell’altro e un omaggio alla cultura pittorica dell’Estremo Oriente. 20 le opere, realizzate dal 2010 a oggi.

Un percorso artistico intriso di una forte connotazione antropologica ed esplorativa che va di pari passo con la vita di Hélène Delanoë, i suoi studi di antropologia culturale in Africa, la sua attività di psicanalista, i suoi viaggi intorno al mondo e gli incontri con grandi artisti contemporanei.

Hélène Delanoë

Hélène Delanoë, “Moisson du ciel, dyptique” / Foto: Primo Piano LivinGallery

Hélène Delanoë: il percorso espositivo

Con Materia vulcanica, primo ciclo in mostra, l’artista crea una serie di opere dedicate all’evoluzione del mondo dalla sua nascita primordiale, ai suoi flussi magmatici, incandescenti e catramosi. Qui il segno e la forma sono inghiottiti dai colori, che mescolati a cera e ad altre tecniche miste, creano superfici granulose, graffianti. Esattamente come le crepe della crosta terrestre o le eruzioni vulcaniche.

Il secondo ciclo, dal titolo Il viaggio e lo stereotipo dell’altro, è legato al tema del viaggio e della scoperta. Hélène Delanoë rende omaggio alla curiosità esplorativa degli audaci viaggiatori del XVI e del XIX secolo, con una serie di opere realizzate con assemblaggi di fotografie, incisioni e vecchie mappe. Esse diventano tracce di una grafia intuitiva ed evocano i mitici viaggi antropocentrici di Cristoforo Colombo.

Nel terzo e ultimo ciclo, omaggio alla cultura pittorica dell’Estremo Oriente, alla sua nozione di vuoto, di serenità, di evocazione zen. Questi dipinti si contraddistinguono dal primo ciclo, per la crescente variabile della luce, espressa nelle nuances di grigi, blu e bianco cremoso. I confini si dilatano, diventano liquidi, metamorfici, sonori e frammentati in dittici e trittici.

Un percorso tematico plurale e metaforico, che esalta la plasticità della materia, evoca il movimento e il suono. Un viaggio alchemico e antropologico dentro e fuori i confini del mondo. Ingresso libero. Sabato 30 aprile alle ore 19.30 inaugurazione con una performance di sound painting di Angelo Urso.

Foto in alto tratta dalla pagina Facebook Primo Piano LivinGallery

Hélène Delanoë

Hélène Delanoë, “Noir” / Foto: Primo Piano LivinGallery



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