Stefano Di Battista 4tet Visioninmusica Summer 2021

Omaggio jazz a Morricone con Stefano Di Battista a Terni


data: 24 giugno 2021

luogo: Anfiteatro Romano (Via del Vescovado 7), Terni

orario: 21.00

Un omaggio jazz di Stefano Di Battista al grande Ennio Morricone, nell’ambito di Visioninmusica Summer 2021, la rassegna di musica internazionale diretta da Silvia Alunni e in corso a Terni.

Giovedì 24 giugno 2021 alle ore 21.00, nello scenario dell’Anfiteatro Romano della città umbra, è in scena Stefano Di Battista 4tet in Morricone Stories. Sul palco la formazione composta da Stefano Di Battista (sassofoni), Andrea Rea (pianoforte), Daniele Sorrentino (contrabbasso), Luigi Del Prete (batteria).

Stefano Di Battista, Morricone e il jazz

Le composizioni di Ennio Morricone per il cinema sono un tesoro di fantasia associato a immagini di ogni genere, oltremodo versatili, disponibili a essere trattate, elaborate e riscoperte. Potremmo ascoltarle interpretate da un coro alpino o da un quintetto di fiati, sarebbero comunque godibili e perfettamente riconoscibili. Ma quando c’è di mezzo il jazz è un’altra storia. Sembra davvero un matrimonio perfetto, naturale, diciamo pure inevitabile.

Anche grazie a una perfetta analogia: la musica di Morricone esalta tracce melodiche ricche di emozione, in una trama di armonie intelligenti. Che è ciò che fa anche il jazz, letteralmente. E ancor di più, quello che fa un musicista come Stefano Di Battista. Il quale gioca con i temi di Morricone gioca come se fossero di quella materia magica, sostanza di quella speciale e misteriosa musica che ci riempie l’anima. E non c’è neanche bisogno di attingere ai colossi dell’immaginario cinematografico.

Il repertorio

Stefano Di Battista ha scelto in qualche caso temi marginali, o meglio film meno noti, come Veruschka o Cosa avete fatto a Solange, per affrontare quella parte del repertorio ancora da riscoprire e ricordare. Anche perché Morricone ha scritto più di cinquecento colonne sonore.

C’è naturalmente anche il godimento puro di ascoltare temi che conosciamo benissimo che diventano perfetti standard jazz, come Metti una sera a cena, ricca di swing e ironia, oppure Il buono il brutto e il cattivo. Che si rivela come un duello di improvvisazioni, con il sax che parte da quel motivo ispirato dal verso del coyote, prima di sciogliersi nell’emozione del tema di Deborah di C’era una volta in America. Una delle più belle invenzioni di Morricone, alla quale teneva moltissimo perché esprimeva in maniera perfetta il suo ideale di melodia scritta con un esiguo numero di note ma dal massimo effetto.

Per non parlare della delicata rilettura di The mission, con un elegante passaggio dall’oboe originale al sax soprano. Fino alla sorpresa di un inedito, un pezzo intitolato Flora, che il maestro regalò proprio a Di Battista. È un meccanismo sofisticato, che potrebbe continuare per altri dischi, come una serie. Come se una parte del pensiero di Morricone fosse stata sempre, magari senza saperlo, votata al jazz.

Immagini gentilmente fornite da Ufficio Stampa Elisabetta Castiglioni



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