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Altamont Free Concert: la Woodstock del West

16 Ottobre 2022

Meredith Curly Hunter Jr. era un ragazzo afroamericano alto circa un metro e ottanta. Aveva capelli lisci, era solito utilizzare una miscela di detersivo e aceto per conferire loro il tipico effetto afro scapigliato. Indossava cappelli e giacche colorate, a volte con lo smalto abbinato alle dita. Il 9 dicembre 1969 Meredith aveva appena compiuto 18 anni.

Alan Passaro era nato a Farrell, un paesino di poco più di cinquemila anime al confine tra Pennsylvania e Ohio. Era membro del più noto motorcycle club del mondo: gli Hells Angels. Alan era di pochi anni più grande di Meredith: il 9 dicembre 1969 aveva poco più di 21 anni. Meredith Hunter e Alan Passaro: tenete a mente questi due nomi.

Agli inizi degli anni ’60 si sviluppò il movimento hippy, parola di gergo traducibile con “uno che ha mangiato la foglia”. Negli Stati Uniti presero vita movimenti giovanili di ribellione alla società dei consumi, che scendevano in piazza a manifestare il loro dissenso nei confronti della guerra in Vietnam e in appoggio alle battaglie dei neri per il riconoscimento dei diritti civili.

Giunti musicalmente al culmine del decennio, nel 1969, nello stato di New York, il movimento hippy organizzò il festival che passò alla storia come Woodstock, dal nome di una località vicina. Con l’intento di emulare il suo successo, quattro mesi dopo, il 6 dicembre 1969, ad Altamont, California, si organizzò l’Altamont Free Fest, che divenne noto come la “Woodstock del West”.

Altamont Free Concert: una pagina nera del rock

Nessuno poteva immaginare che quel giorno si sarebbe scritta una delle pagine più nere della storia del rock. Allo show erano presenti circa 300.000 persone. Per i Rolling Stones si trattava dell’ultima data del tour americano. Quella sera, insieme a Jagger e compagni, si esibirono tra gli altri Jefferson Airplane e Crosby, Stills, Nash & Young. Il concerto si svolse all’autodromo di Altamont, location individuata solo tre giorni prima e non adatta a contenere tutta quella gente. Ancor più infelice, tuttavia, fu la decisione di affidare la security agli Hells Angels, gruppi di biker noti per la loro violenza e ostilità, soprattutto nei confronti della cultura hippy.

Il loro storico leader Ralph “Sonny” Barger, deceduto il 29 giugno 2022, ricorda le parole che gli furono dette dagli organizzatori quando decisero di affidare al gruppo il mantenimento dell’ordine: “Mi dissero che se mi fossi seduto sul bordo del palco affinché nessuno potesse arrampicarsi, avrei potuto bere birra fino al termine del concerto“. Ma le cose andarono diversamente.

A musica iniziata, i biker, armati di coltelli e stecche da biliardo, presero a picchiare gli spettatori senza pietà. Colpirono anche Marty Balin degli Jefferson Airplane, tra i primi ad averli accusati per i loro atteggiamenti aggressivi. Crosby, Stills, Nash & Young, invece, lasciarono il palco indignati dopo solo quattro canzoni. Quindi Mick Jagger, appena sceso dall’elicottero, fu raggiunto volontariamente da un pugno.

Altamont Free Concert: la tragedia

I Rolling Stones salirono sul palco in anticipo rispetto all’orario previsto. La loro scaletta aveva 15 pezzi e la band arrivò alla fine del set, ma verso la metà dell’esibizione avvenne la tragedia. Mentre stavano suonando Under my thumb, un giovane afroamericano con un vistoso cappello verde, probabilmente sotto l’effetto di alcol e droga, si avvicinò al palco brandendo una pistola.

Agli Hells Angels non sembrava vero: ecco il pretesto che aspettavano per far scattare la loro inaudita violenza. Un coltello penetrò cinque volte nel corpo del ragazzo: Meredith Hunter morì trafitto dalla lama di Alan Passaro. Tra le centinaia ore di video girato dalle numerose videocamere presenti, emerse anche il momento del delitto: i filmati permisero di individuare il principale colpevole dell’omicidio. Passaro subì un arresto e un processo, ma poi scagionato nel 1972 per legittima difesa.

E i Rolling Stones? Si fermarono per alcuni istanti, non rendendosi del tutto conto dell’accaduto. Credettero che fosse scoppiata un’altra delle tante risse e ristabilita una presunta calma, continuarono a suonare. A fine spettacolo, la band fuggì in elicottero, lasciandosi alle spalle un vero e proprio massacro. All’Altamont Free Concert, infatti, non perse la vita solo Meredith Hunter: altre due giovani perirono dopo essere state investite, una terza affogò in un canale di scolo.

La musica che ha scosso il mondo… e la violenza che l’ha tramortita!“. Questo slogan accompagna Gimme Shelter, il docufilm dei Rolling Stones che racconta le ultime settimane del loro tour americano nel 1969, concentrandosi soprattutto su Altamont. E Keith Richards, nella sua autobiografia, ricorda quel giorno così: “Lo si sentiva nell’aria che sarebbe potuto accadere qualsiasi cosa. Non appena il sole tramontò calò il freddo. Fu allora che l’inferno di Dante cominciò a risvegliarsi”.

Foto tratta da Hubpages.com