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Il dilemma del porcospino e la giusta distanza

9 Aprile 2021

Oggi vi racconto una storia. Il dilemma del porcospino di Arthur Schopenhauer.

Così il filosofo scrive in Parerga e Paralipomena nel 1851: “Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata di inverno, si strinsero vicini per proteggersi col calore reciproco dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono il dolore delle spine reciproche, il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali: il freddo e il dolore. Tutto questo durò finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la giusta posizione”.

Schopenhauer scelse come soggetti della storia i porcospini, dotati di pungenti aculei, per provare a dare risposta al dilemma della giusta distanza da tenere nelle relazioni affettive. L’altro ci attrae, ma allo stesso tempo ci fa paura, perché attiva in noi il timore di essere punti. E, per difenderci, reagiamo con la fuga. Nonostante questo, l’uomo manifesta un continuo e innato bisogno di stare in relazione. Lo stesso Aristotele, nella sua Politica, definisce l’uomo un “animale sociale” in quanto tende ad aggregarsi con altri individui e a costituirsi in società.

La prima forma di relazione è quella che il bambino sviluppa con la madre nei mesi di gestazione. Per un buon periodo della vita sarà dipendente da chi si prenderà cura di lui. Crescendo, stabilisce relazioni con i pari, con gli educatori all’interno dell’ambiente scolastico. Fino ad arrivare al periodo della vita in cui il gruppo di amici diventa una delle ragioni fondamentali per cui vivere. Sono gli anni delle prime relazioni amorose. Crescendo si manifesta spesso la necessità di avere relazioni stabili e durature. Quindi matrimoni, figli, famiglie, nuove relazioni, nuovi ruoli.

La relazione è un legame che congiunge, occupa un tempo e uno spazio, ha una storia, contiene emozioni, desideri, aspettative, significati, richieste, scambio reciproco, rispetto; inoltre non è mai neutra, ma sempre condizionata dalla soggettività. Ognuno entra in relazione con l’altro portando il proprio bagaglio personale, la propria storia. A volte si sente di non poter fare a meno di avere quegli aculei nel corpo. Sono legami che creano dipendenza, legami dei quali non si può fare a meno ma che fanno sentire tutto il dolore di essere trafitti. Altre volte ci si allontana dagli altri a tal punto da provare il gelo della solitudine.

E allora viene da chiedersi: come bisogna porsi all’interno di una relazione? La storia del dilemma del porcospino ci insegna che per stare bene dobbiamo trovare la giusta distanza l’uno dall’altro. Il segreto è quello di lasciarsi sfiorare dagli aculei per poter sentire il calore della vicinanza senza venire feriti dalla presenza dell’altro.

Foto: Alamy Stock